Tutto parte dalla parola sanscrita “vinyasa”, che viene abitualmente tradotta con la frase “posizionare in modo speciale”, e arriva al termine inglese “flow”, che significa “flusso”. Si tratta quindi di una pratica caratterizzata dalla particolare fluidità dei movimenti, che vengono eseguiti in coordinazione con il respiro. Il risultato è una sorta di coreografia potente ed elegante in cui le posizioni sono collegate una all’altra, a creare quel flusso armonico e creativo che dà il nome allo stile. Le posizioni utilizzate sono quelle dell’Hatha Yoga, unite in una danza sinuosa, energica e rilassante allo stesso tempo.
La pratica non ha particolari controindicazioni, ma è sempre bene informare l’insegnante della presenza di specifiche problematiche fisiche.